Tecniche di posa del parquet

Tecniche di posa del parquet

Per avere una splendida pavimentazione in parquet nella zona notte della propria casa, in cucina oppure in un locale adibito ad uso lavorativo, non è soltanto necessario scegliere al meglio la tipologia di essenza del legno ma anche e soprattutto valutare con attenzione la tecnica di posa.

A prescindere dalle geometrie, la tecnica di posa è fondamentale per evitare che nel giro di poco tempo possano insorgere problematiche con relativi ed ulteriori esborsi economici.

Il consiglio è ovviamente quello di affidarsi a veri professionisti del settore estremamente qualificati e soprattutto in possesso di strumentazioni di supporto adatte per lo scopo che permettono di valutare in maniera accurata una serie di parametri imprescindibili.

In questa breve guida andremo a scoprire nel dettaglio quali sono le principali tecniche di posa in opera della pavimentazione in parquet.

Le tecniche per la posa in opera del parquet

Come detto in precedenza per accedere ad una pavimentazione impeccabile sia dal punto di vista estetico che per quanto concerne la robustezza e la durata nel tempo è necessario affidarsi a tecnici specializzati in grado di valutare la tecnica di posa in opera più adatta alle caratteristiche del legno e soprattutto dell’ambiente dove dovrà essere installato.

Il fattore più importante da tenere in considerazione è rappresentato dai movimenti di assestamento del parquet.

Valutandolo opportunamente si potrà evitare possibili deformazioni che con il passare del tempo renderanno necessario un intervento di manutenzione che potrebbe rivelarsi piuttosto oneroso.

In aggiunta, prima di scegliere la tecnica sarà indispensabile preparare opportunamente il supporto conosciuto anche con il termine di piano di posa.

In particolare il supporto dovrà essere frutto di un’attenta progettazione e realizzazione in quanto commettendo errori in questa fase sarà impossibile pensare di ottenere un perfetto pavimento in parquet.

Entrando maggiormente nel merito, il piano di posa dovrà presentare uno spessore uniforme, una resistenza meccanica ottimale, essere planare e compatto, protetto con appositi trattamenti dall’umidità e non essere caratterizzato da dannose fessure.

Posa in opera incollata

La posa in opera incollata viene utilizzata sia per la realizzazione di pavimentazioni con listelli in legno massello e sia con il parquet prefinito.

Questo genere di approccio prevede che gli elementi vengano incollati e posizionati direttamente sul sottofondo.

Si tratta di una tecnica piuttosto veloce ed efficace che peraltro consente di abbattere i relativi costi di manodopera.

L’aspetto più delicato della posa in opera incollata è rappresentato dall’esigenza prevedere quelli che sono i fisiologici assestamenti del legno che sono dovuti soprattutto agli sbalzi termici magari per via dell’esposizione ai raggi solari.

In pratica si dovrà evitare di inserire la colla adesiva lungo i fianchi del singolo elemento anche se spesso si tende a metterla anche nella cosiddetta testa.

Da rimarcare che con questa tecnica il pavimento in parquet è meno rumoroso in corrispondenza del calpestio.

Posa in opera flottante

La posa in opera flottante è ben differente da quella incollata anche perché può essere utilizzata esclusivamente per elementi ad incastro generalmente di dimensioni importanti.

Naturalmente può essere anche sfruttata con altre tipologie di parquet ma i risultati non saranno ugualmente duraturi nel tempo.

Con questo genere di tecnica sarà necessario preparare un doppio strato che funge da massetto. Dovrà prima essere inserita la cosiddetta barriera al vapore rappresentata da un foglio di polietilene e quindi un secondo strato di isolamento acustico che sarà a diretto contatto con il parquet.

Lo strato di isolamento acustico viene ottenuto generalmente con un foglio di sughero oppure con un foglio in fibra di legno.

Un aspetto importante da tenere in considerazione con la posa in opera flottante è quello di lasciare una fuga di pochi millimetri in corrispondenza delle pareti in maniera tale da consentire alla pavimentazione di assestarsi magari in ragione del costante calpestio oppure delle escursioni termiche.

Questa fuga non rappresenterà un problema estetico giacché si andrà a coprirla in maniera estremamente professionale con un apposito battiscopa.

La posa in opera inchiodata

La posa in opera inchiodata è la soluzione più tradizionale, quella che nei decenni passati veniva sempre utilizzata a prescindere dalla tipologia di parquet, dalle caratteristiche della struttura e di altri parametri.

Negli anni si è scoperto che questa tecnica offre risultati rilevanti soprattutto nel caso di pavimentazioni da realizzare con elementi piuttosto grandi con spessori almeno pari a 14 millimetri oppure con elementi multistrato.

Prima di eseguire la vera e propria posa in opera sarà necessario con questo approccio andare a realizzare un apposito massetto in cemento all’interno del quale saranno inseriti degli elementi in legno chiamati magatelli.

Essi hanno un ruolo di primaria importanza giacché saranno loro a consentire il fissaggio del parquet.

Infatti, una volta essersi accertati che il massetto è perfettamente asciutto si procederà con il fissaggio delle varie doghe sugli elementi in legno sottostanti.